Addeltarsi nel Po

Addeltarsi nel Po

Bisogno di silenzio, di solitudine… di tacere, di sparire (…) Sono partito perché mi sentivo un essere che nascondeva una perdita, una scomparsa nella quale si rispecchiava il proprio, personale, annientamento. Volevo vivere, essere in mezzo agli altri, ma come attraverso un letargo invisibile.

Pier Vittorio Tondelli: Opere (cronache, saggi, conversazioni). Un weekend postmoderno, a cura di Fulvio Panzeri, Bompiani 2001, pag. 350.

Il Po attraversa la mia città e passa a cento metri dalla mia casa. È un luogo che fa ormai parte dei miei paesaggi dell’anima, come il grande scoglio che sorge in Sardegna davanti al paese in cui sono nato, o la point du Raz in Bretagna. Per diversi motivi, ciascuno di essi ha rappresentato qualcosa di importante. Allora ho pensato di andare a scoprire la fine di questo scorrere potente, più volte imbrigliato ma domato soltanto dalla scarsità di pioggia e di neve. Read More

David è vivo

Bisognerebbe restare interi giorni seduti nello statuario dell’Accademia fiorentina per cogliere tutte le sfumature che la luce naturale opera sul David di Michelangelo e sulle centinaia di manufatti che popolano i tre corridoi convergenti al centro, dove la statua viene illuminata da una grande cupola-lucernario. Sia estate o inverno, mattino o sera, piova o ci sia il sole. Luci e ombre, ma anche sottolineature di colore danno al candore del marmo i caldi riflessi della pelle. Come se David, la fionda in spalla e la pietra in mano, prendesse vita. Il miracolo nasce dalle momentanee condizioni dell’aria, della luce, delle ombre e dei riflessi, delle forme e dei colori. Basta sedersi, aspettare, e il miracolo avviene per la durata che vuol durare.